martedì 21 luglio 2015

Andiamo a Berlino, Beppe!

Questa settimana su ZeitMagazin abbiamo provato a rendere meno noiosa questa estate senza calcio. Abbiamo ricordato i grandi momenti della storia del calcio e ne abbiamo aggiunti due, due "German moments", disegnati appositamente per ZM. Tor!




Einmal schnell durchs neue Heft geblättert
Posted by ZEITmagazin on Mercoledì 15 luglio 2015

domenica 19 luglio 2015

Notti magiche

Ho collaborato con Mundial Magazine per il numero dedicato ai 25 anni di Italia90. Sì, sono passati venticinque anni dal mondiale degli occhi spiritati di Schillaci, del giovane Baggio che taglia in due la difesa dell'ancora Cecoslovacchia, dell'Italia giovane e bella tradita dai rigori e dall'Uomo Ragno. Ma è stato anche il mondiale degli sprechi, dei costi gonfiati, degli stadi che stiamo ancora pagando e che non usiamo già più. Ecco, io, con il mio amico Simone Conte che ha scritto l'articolo, mi sono focalizzato su questo aspetto, perché quello di bello è successo in campo non cancelli quanto di brutto è accaduto fuori.

La rivista è acquistabile online qui.


sabato 6 giugno 2015

Ciao Sepp!!!11! < 3

Questa settimana sono "Featured Artist" su Kicks To The Pich, web magazine americano di calcio.
In home page, con me e il mio Johann Cruyff, ci sono le dimissioni di Blatter: sono soddisfazioni.

Grazie a Kicks To The Pich, in particolare a Princess Flores.

L'articolo completo qui:
http://www.kickstothepitch.com/featured-artist-osvaldo-casanova/


martedì 14 aprile 2015

Minchia, tre anni... (cit.)

Sono passati tre anni. Piermario Morosini, al di là delle cose che tutti hanno sentito, della generosità, della vita difficile in famiglia, della bontà d'animo, aveva una caratteristica rara per un calciatore della sua generazione. Nelle figurine Panini, accanto a cristianironaldi che ghignano sornioni e a maribalotelli perennemente incazzati, lui sorrideva. Ciao Moro.


mercoledì 14 gennaio 2015

In sella!

Il nostro lavoro rimane quello di disegnare. Quindi cosa succede se Selle Royal, complice un bel progetto che verrà svelato a breve, mette insieme una quindicina di illustratori, dei pennarelli e delle superfici bianche (in questo caso delle selle, ovviamente)? Che per un riflesso pavloviano ne personalizzeranno una a testa e l'azienda si ritrova con dei souvenir della giornata decisamente bellini. Ma il progetto lo sarà ancora di più, stay tuned.


Je suis Catherine Deneuve

I bravi disegnatori, e le brave persone, in questi giorni, si dividono in due macrocatergorie: quello che sono Charlie Hebdo e quelli che sbandierano di non esserlo aggiungendo a una discussione su una vicenda già complessa, una dissertazione altrettanto complessa su cosa sia la satira e su come la si debba fare, con quanti e quali paletti.
La faccenda, come tutte quelle che coinvolgono violenza e politica internazionale è, ripeto, estremamente complessa e probabilmente ne conosceremo gli aspetti più reali tra parecchi anni, se mai li conosceremo, ma nel frattempo io in sento Charlie Hebdo.
Gli unici due protagonisti certi di questa storia sono la paura e dei disegnatori morti, per questo io mi sento Charlie: nella maniera più semplice e banale possibile, per come mi sento vicino a quelli (che non oso chiamare colleghi, non faccio satira e non sono neanche lontanamente al loro livello, sono loro collega come posso essere collega di quelli che fanno i paesaggi all'interno delle pizzerie) che sono morti ammazzati per aver disegnato, non costruito bombe, non smerciato armi o organi di bambini, disegnato. Mi sembrerebbe logico e doveroso che lo fosse chiunque abbia mai tenuto una matita in mano.
Sul resto, poi, si può discutere. Sulle idee, sulle opportunità, sulla libertà, sull'immigrazione e l'integrazione, sullo sciacallaggio dei media e di alcuni politici, ma non è questo il luogo.
Di getto ho disegnato questo, tentando di sintetizzare quello che, secondo me, dovremmo continuare a fare. Ridicolizzare con le nostre armi la paura, l'uomo nero, che sia armato di kalashnikov o di idee liberticide, che sia fuori o dentro di noi. Del resto, sono caduti molti più re nudi che in armi.


lunedì 1 dicembre 2014

Che c'è dietro?

Oggi è uscita la mia intervista su DATE-HUB, dove mi chiedono la storia dietro a cinque delle mie illustrazioni. Le illustrazioi le ho scelte io, quindi è stata anche l'occasione per poter dichiarare a tutti le mie preferenze, al di là del solito discorso che i disegni sono come i figli e li si ama tutti allo stesso modo. Vero solo in parte...  "5x1 - 5 opere per un artista" è una rubrica nuova su un webmagazine che negli anni ha intervistato il fior fiore degli illustratori italiani, quindi essere chiamato a inaugurarla (ed essere in homepage con Zerocalcare e Riccardo Guasco) è un discreto massaggio all'ego...   Buona lettura qui.